Il TRIANGOLO delle ABILITA'
L'uomo, secondo Cartesio, è dotato di un corpo simile ad una macchina perfetta, incomparabilmente meglio ordinata, che ha in sé movimenti più meravigliosi di qualsiasi altra tra quelle che gli uomini possono inventare!
Tutti gli apparati, i sistemi, le cellule, le catene muscolari e il cervello sono strettamente collegati tra loro creando una sorta di connessioni speciali.
In particolare quello che ci riguarda più da vicino, è l'insieme delle capacità motorie che permette di esprimere incredibili performance sportive.
Schematicamente possiamo immaginare il corpo proprio come una macchina, dove la centralina (Sistema Nervoso Centrale) comanda, controlla e gestisce tutte le funzioni e le abilità che permettono il movimento. Esser abili significa saper fare efficacemente qualcosa: sapere cosa, come, quando fare, sapere perchè fare (abilità cognitiva), nonché sapere di saper fare (autoefficacia).
Ogni disciplina sportiva richiede delle specifiche capacità e la preparazione atletica consiste nell'allenare quelle capacità. Allenare qiuindi significa “abilitare” dice Andorlini.
L'abilitazione motoria è l'allenamento al recupero e/o miglioramento di abilità correlate al movimento quotidiano, artistico, professionale o sportivo. Chi pratica a vario livello uno sport o un arte corporale vuole mantenere o migliorare la propria performance. Più l'allenamento è specifico al compito che si vuole sviluppare, in base all'analisi della struttura biodinamica della competizione (o esibizione), migliori saranno i risultati.
Per effettuare quest'analisi in maniera accurata, occorre essere consapevoli di quali siano le variabili in gioco. Prima di impostare qualunque programma di allenamento dobbiamo dunque sapere cosa sono le abilità biomotorie (motor perfomance abilities) e come esse si relazionino tra loro.
STRENGTH, SPEED, ENDURANCE (abilità o capacità organiche), FLEXBILITY (abilità strutturale) e COORDINATION (abilità di elaborazione delle informazioni) sono dette da Bompa fondamentali, perchè sono abilità necessarie a praticare con successo quasi tutti gli sport.
Tuttavia raramente intervengono nella loro forma pura. La prestazione dipende soprattutto dalle abilità biomotorie derivate dalla combinazione di quelle cinque fondamentali, ma dobbiamo essere consapevoli che per migliorare la singola capacità, occorre isolarla ed allenarla in modo indipendente dalle altre. La forza specifica che rispetta i parametri strutturali e temporali di una particolare attività atletica - la specific strength - può essere vista, secondo Dick, come una via di mezzo tra la forza massimale, la potenza, la resistenza muscolare e la competenza funzionale (coordinazione e flessibilità) tipica della disciplina praticata. Potenza e resistenza muscolare sono a loro volta abilità biomotorie derivate. Con lo stesso ragionamento individueremo la specific speed (velocità specifica) e la specific endurance (resistenza specifica) .
La logica fuzzy, definita dal suo ideatore Zadeh un ”calcolare con le parole”, può farci capire in maniera intuitiva come queste competenze derivino dalle abilità bio-motorie fondamentali. Infatti nella “realtà” spesso non è tutto bianco o tutto nero, ma un mix di sfumature color grigio. Ad esempio se devo fare la doccia potrò volere l'acqua fredda, calda, o tiepida ma la mia sensazione di caldo, tiepido e freddo non necessariamente corrisponde ad una temperatura fisica standard. Allo stesso modo, i concetti vaghi della teoria dello sport, come ad esempio la POTENZA intesa come velocità di sviluppo della forza muscolare (forza/tempo), è un parametro funzionale e non rappresenta una misura della potenza nel senso fisico del termine.
Quindi combinando STRENGTH e SPEED otteniamo la POTENZA (massima espressione di forza nel minor tempo possibile), che a seconda della dominanza della componente forza o velocità sarà distinta in EXPLOSIVE STRENGTH (Forza Esplosiva), intendendo con questo termine ciò che Bosco chiama Forza Dinamica Massima e RAPID STRENGTH (Forza Rapida).
Dalla combinazione di STRENGTH ed ENDURANCE derivano la MUSCOLAR ENDURANCE detta anche STRENGTH ENDURANCE (Resistenza alla Forza), suddivisa in statica, quando lo sforzo muscolare da protrarre è pesante, e quella dinamica quando invece è leggero, oppure in locale (muscolo isolato) o globale (più muscoli coinvolti).
E, infine, combinando ENDURANCE e SPEED possiamo classificare i sistemi energetici in base alla frequenza cardiaca e dalla velocità richiesta in gioco come AEROBIC CAPACITY and POWER (Capacità e Potenza Aerobica), LACTIC ANAEROBIC CAPACITY and POWER (Capacità e Potenza Anaerobica Lattacida) ed infine ALACTIC ANAEROBIC CAPACITY and POWER (Potenza e Capacità Anaerobica Alattacida).
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AUTORE DELL'ARTICOLO
Fabio Tumazzo
Laureato in Informatica, Responsabile del Pammachia Research Center, Maestro di Grappling e MMA (FIGMMA), Preparatore Atletico SdC (UIPASC), Allenatore di Pesistica (FIPE), Istruttore Functional Training (FIF)
BIBLIOGRAFIA Andorlini, A., (2013), Muovere l'allenamento, Milano, Edizioni Correre Bompa, T. & Haff , G. (2009). Periodization: Theory and Methodology of training. Champaign, IL: Human Kinetics Bosco, C. (2002), La forza muscolare. Aspetti fisiologici ed applicazioni pratiche. Roma, Società Stampa Sportiva Dick, F.W. (1997). Sports Training Principles. London, A&C Black. Kosko, B. (1995), Il fuzzy-pensiero. Teoria e applicazioni della logica fuzzy, Milano, Baldini &Castoldi Stone, M. H., Stone, M., & Sands, W. A. (2007). Principles and practice of resistance training. Champaign, IL: Human Kinetics.